Nell’ambito delle attività di ampliamento del Piano dell’Offerta Formativa, la 2H ha partecipato ad una visita guidata tattile, organizzata dai docenti Accettulli e De Mitri Pugno in collaborazione con Museum, Associazione di volontari impegnata nella diffusione, per le persone con disabilità, del patrimonio culturale italiano.
Gli alunni e le alunne della classe sono stati bendati e accompagnati alla conoscenza tattile di un’opera da guide non vedenti. L’esperienza, svoltasi presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, si inserisce in un prezioso percorso inclusivo avviato l’anno scorso e finalizzato a sensibilizzare il gruppo classe sul tema della disabilità, arricchendo quanto vissuto in aula.
Al termine dell’esplorazione tattile è stata avviata una riflessione con le rappresentanti dell’Associazione e della Galleria, al fine di elaborare le sensazioni provate e condividere personali considerazioni.
Di seguito alcune delle riflessioni emerse:
“È stata un’esperienza che mi ha aperto gli occhi su come l’arte possa coinvolgere tutti i nostri sensi in modo così intenso e coinvolgente”. Briza
“Spero di rincontrare quelle donne meravigliose che non mi hanno mai fatto dubitare di fare un passo anche se bendata”.Anastasia
“Provo una grande ammirazione per chi riesce a trasformare un limite in una sfida, migliorando se stessi e aiutando gli altri a fare lo stesso, come le ammirevoli guide dell’associazione hanno fatto con noi”. Amir
“Grazie a questa esperienza sono riuscita ad entrare maggiormente nei panni della nostra compagna, a comprendere meglio le difficoltà che incontra nell’interagire con noi, sono grata e fiera di averla in classe”. Alesia
“Questa opportunità ti aiuta a conoscere, a dedicare all’arte i tempi che merita, magari trascorrendo ore a distinguere i particolari di ciò che la caratterizza, senza violentarla, senza forzarla. Istruisce le persone a rispettare l’opera che si ha davanti, a scoprila con una precisione significativa. E invece che rubare qualche scatto per immortalare il momento in una foto, ti concentri a immortalarlo nella tua mente, grazie alla memoria delle tue mani”. Jana
“Queste opere nate con le mani e gli attrezzi degli scultori, uscite fuori dalla loro mente e trasferite nella materia, tutte queste opere dico, realizzate dal tatto vengono poi ammirate con gli occhi ma non con le mani. “Utilizza due mani, capisci meglio” diceva la guida. Ed aveva ragione, poiché usando tutte e due le mani si riesce a realizzare lo spessore, le proporzioni. Usandone solo una è come distinguere i contorni di un ritratto ma senza collegarli”. Alessio
“Terminata l’esperienza mi sono resa conto quanto il tatto che spesso tendiamo ad ignorare sia un senso fondamentale per la scoperta e la conoscenza, mettendo in contatto mani e mente”. Nicol
“Toccando la statua mi sono resa conto di tanti dettagli. Se l’avessi solo guardata non ci avrei mai fatto caso. È stato molto emozionante perché sono riuscita ad immedesimarmi in un mondo che lascia tanto spazio all’immaginazione”. Margherita
“Questa esperienza mi ha fatto provare e capire cose che sottovaluto tanto, come il tatto, e l’importanza di prendersi cura delle piccole cose e dei dettagli. Sono rimasta sbalordita da come da piccoli gesti e da piccoli particolari sia riuscita ad immaginare la statua da cima a fondo”. Ilaria
“Si pensa che questa disabilità impedisca di fare la maggior parte delle cose ma in realtà apre un mondo di cui non abbiamo nessuna conoscenza. La disabilità visiva riesce ad allenare altri sensi che possediamo, il tatto, l’udito e l’olfatto”. Martina
“Anche cinque minuti in questo mondo buio e complicato possono farti capire i problemi e le difficoltà che affrontano le persone non vedenti e ipovedenti tutti i giorni. Grazie a questa esperienza ci siamo avvicinati alla nostra compagna di classe e le siamo più vicini di prima”. Mattia
“Questa esperienza mi ha fatto capire come l’arte sia importante nella vita di una persona e come, anche nella difficoltà, si possa percepire la sua bellezza. Prima mi sembrava surreale pensarlo”. Valeria